Addio tasse in Italia: ecco la guida completa per trasferire la residenza all’estero

Per non pagare le tasse in Italia bisogna trasferire la residenza all’estero e approfittare di condizioni più vantaggiose.

Noi italiani paghiamo troppe tasse rispetto a quelli che sono i servizi offerti. La differenza tra stipendio lordo e netto è significativa per non parlare della tassazione per i lavoratori autonomi che costringe alla chiusura dell’attività per la percentuale troppo elevata rispetto ai guadagni.

Scatoloni e ragazza che saluta
Addio tasse in Italia: ecco la guida completa per trasferire la residenza all’estero (Matusel.it)

L’Italia non è certo il Paese dove si pagano le tasse più alte in Europa. In Danimarca, ad esempio ci sono le tasse più alte al mondo ma i cittadini non si lamentano. Questo perché le retribuzioni hanno importi più elevati e poi perché in cambio ricevono università senza debiti, sanità gratuita, servizi pubblici di qualità, sussidi per studenti. L’aliquota massima del 55% viene vista dalla popolazione come un investimento nel bene comune e hanno un rientro di questa spesa.

La sanità è completamente finanziata dalle tasse, i servizi sono prevalentemente gratuiti e anche i residenti stranieri UE ne beneficiano. Lo Stato paga fino a 850 euro al mese a chi studia e lavora, l’università non si paga e la fiducia cittadini/istituzioni è tangibile. Quali punti in comune riuscite a trovare con l’Italia? Serve una domanda di riserva perché questa non ha risposta. Non bisogna meravigliarsi, dunque, di come tante persone preferiscano trasferire la residenza all’estero. Pura sopravvivenza in alcuna casi.

Come trasferire la residenza all’estero per pagare meno tasse

Chi risiede in Italia è soggetto alla tassazione sui redditi di fonte italiana ed estera. Bisogna spostare la residenza altrove, dunque, per godere di una tassazione più vantaggiosa. Inizialmente bisogna far cancellare il proprio nominativo dall’Anagrafe della Popolazione Residente per poi iscriversi all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero se la permanenza all’estero dovesse durare più di 12 mesi.

Cartelli con nazioni
Come trasferire la residenza all’estero per pagare meno tasse (Matusel.it)

La parte burocratica non è sufficiente. Il contribuente dovrà dimostrare l’effettivo trasferimento allontanandosi dall’Italia e iniziare il radicamento all’estero dal punto di vista economico e familiare. Un aspetto importante riguarda il domicilio ossia il luogo in cui si sviluppano le relazioni personali e familiari. Se legami economici e familiari non dovessero risultare nello stesso luogo, a prevalere nel momento in cui si deve decidere dove il contribuente ha la residenza sono gli affetti.

Non basta andare a lavorare in Francia per spostare la residenza se moglie e figli risiedono in Italia. Le relazioni familiari, sociali, lavorative e morali, dunque, dovranno essere nel nuovo Paese oltre i confini dell’Italia per risultare lì residente e non pagare le tasse nella nostra nazione. In più il lavoratore dovrà essere fisicamente presente all’estero per la maggior parte del periodo d’imposta (si conteggiano giorni e frazioni di permanenza in Italia durante l’anno). Il cittadino può restare nella nostra penisola per meno di 90 giorni per essere considerato in vacanza. Fino a 182 giorni si è in una sorta di zona grigia mentre da 183 giorni in poi la residenza dovrà rimanere in Italia.

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